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Insurrezione

by CONTRASTO

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1.
Dove stiamo sbagliando. Mancano risposte. Ed è in questo, forse, che continuiamo a mancare. Noi. Nel disatteso che programma a ritmi blandi, quasi obsoleti. Come a voler recuperare oboli ed ingranaggi consumati… caste affini già risolte su vacui tentativi (il tempo dei bastoni). Come a voler riordinare flebili movenze, ritagli uno in coda all’altro e sterili apatie di forma…e sterili apatie di forma. Già. Ombre che allungano gli spazi. I tempi dell’azione. Dove stiamo sbagliando. Mancano risposte. E nei sistemi disarticolati dal complesso e dall’artificio, noi. Ancora a perderci sulla metodica dei contenuti. Sullo strumento. Teoria del dissenso. Laboratorio dell’individuo. E attorno? Frammenti. Avanzi. E tutto il resto, così come rimargina. … mentre dissemina precetti e volge a pratica costante, una finestra mercifica se stessa a critica dell’esistente …dimenticando ciò che sa d’istinto, gioia, rabbia, unghie. Che sia finalmente questo tempo…il tempo che ci siamo presi?
2.
Tutto qui? E’ solo questo, dunque? I giorni muovono stanchi. Ed è così che vanno, adesso. I giorni hanno le braccia consumate e sanno di entusiasmi inariditi. Oggi è specchio d’affinità disgiunte ideologia sepolta lungo i bordi …e dogmi sacri, e militate forme... Resta soltanto il quotidiano. E noi…dentro una foto color seppia, (in posa) tra goffe radici e rami che s’intrecciano agli sguardi muti. Era il sole, era d’aprile.
3.
Ascolta. Fine pena mai. Oggi i ricordi sono un plotone sgangherato. Oggi i ricordi sembrano ieri. Sono ieri. Così. Mentre scandisce a vuoto anche sta pioggia sorda. Tempo scaduto. Tempo non tempo. Mai. Un po’ come se fosse ancora. Morte proietta nell’adagio di un lento masticarsi. E il vuoto stringe ancora. E il vuoto si fa dentro. Il passato ricompone la sua trama. Annoda il cappio. Ed il corpo annienta spazi inanimati, sbarre a perdersi. Per mesi ho preso solo appunti. Vorrei dimenticare. Pareti. Sempre le stesse. Costringo le mani a ripetere gesti. È nel silenzio, in ciò che nega e fugge. Lacera sentenza a manifesto, perpetua ideologia. Nessuna riforma. Solo macerie. Solo macerie? Nel corridoio illuminato da una lampadina nuda. Un altro me sospeso. Fogli di carta sparsi dappertutto. La memoria – dice - è un ingranaggio collettivo. Niente di sostanziale. Non il mio nome. Dormire…morire, forse. Ti dedico la fine della storia.
4.
Tutto grigio 01:40
Ho qualcosa di chiuso, stanotte. Quale sia il senso non ha più importanza. Mi perdo (forse) nella paura di ammetterlo. E lascio scorrere i giorni, i vostri piccoli gesti, gli slanci. Avete costruito sacrari del niente, avete eretto altari e templi da cui ora m’impedite di scendere. Avete risposte che non riconosco. Tutto ci separa, tutto ci accomuna. Senza un rimprovero, senza un addio. Senza portarmi via nulla. Diventa il marmo delle scale diventa ogni parete stinta diventa pietra sotto questi passi diventa incerto senza braccia diventa vuoto per non trattenermi diventa tutto grigio. Oggi pérdono forme assodate… e qualcosa che mi permetta di ricordare, al buio, le linee della tua bocca. Sono passati mesi. “Mio caro…” è così che inizierai la lettera?

about

Le politiche repressive istituzionali delle destre e delle sinistre fasciste manifestano (palesano) ogni giorno quanto le volontà deliranti di un apparato marcescente siano evolute, concretamente, in azioni di fatto volte ad estirpare il cancro alla radice. Eliminare vecchi e nuovi spazi di aggregazione destandardizzata, ripulire i territori da ogni forma/struttura/individualità considerata socialmente disaffine, ridefinire limiti e categorie di margine quali capri espiatori per poter poi giustificare ogni intervento “punitivo” traducendone gli effetti in chiave Sicurezza …tutti strumenti atti a veicolare l’esistente (o ciò che resta) verso una socialità normata, a senso unico.
Dove stiamo sbagliando?
Ci hanno fatto credere che ogni situazione in atto dipendesse esclusivamente da noi e che in tal senso potessimo controllarne, istante per istante, il lento procedere. Abbiamo progressivamente dimenticato/perso la capacità di penetrare il contesto, l’analisi critica del quotidiano, l’interazione col tempo e con gli eventi circostanti. Imbrigliati e talora implosi, barricati, frammentati… vittime di una disillusione progressiva ed allo stesso tempo incapaci di rileggere e riadattare questi anni, ciò che abbiamo attraversato. Il quotidiano.
Mancano risposte.

“…la costruzione delle barricate, le finestre blindate, le porte murate, evidenziano come di fronte alla violenza del potere, i corpi e le forme di vita si ribellano.”

Contrasto '08

credits

released September 1, 2008

7" split w/Affluente

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Old School Punk Hardcore since 1996

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