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Atene, Londra , Genova, Roma
…solo con il fuoco c’è democrazia!
Non c’è riforma ne soluzione
che possa mutare questo sistema.
Ogni potere è corrotto.
Ogni potere è logoro e infetto.
Non credi sia giunto il momento?
Ogni potere è corrotto.
C’è un solo obiettivo, una sola passione
…la rivoluzione!
Brucino le piazze, brucino i palazzi,
bruci ciò che resta un’intentata volontà.
Non è più tempo di parole.
Non è più tempo di proclami.
Democrazia…è un cappio al collo!
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4. |
Tornare ai resti
00:50
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Tradurre il presente in contraddizione.
Tradurre il conflitto in contraddizione
…per tornare ai resti!
Non ho più fame, non c’è più rabbia,
non sento il cuore bruciare.
Non scorre sangue sulla mia pelle,
non c’è più gioia da armare.
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5. |
Più di mille parole
02:09
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Un proiettile, più di mille parole…
più di un sogno provato e mancato,
più di quanto non siamo,
più di quello che avremmo dovuto,
più dei giorni che passano,
più di un abile senso di colpa,
più del vuoto che lasciano…
Compagni cosa è cambiato?
Nel senso di una lotta non stava il risultato?
Con le mani legate e con gli occhi bendati
ci siamo riempiti la bocca di slogans,
ci siamo riempiti i giubbotti di toppe.
Un arido segno di questo tempo.
E’ l’ora di riorganizzarci, di armare le parole
che il tempo lascia vento alle parate del folklore!
Mentre loro…“Dividi e governa”.
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6. |
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Sono più di due anni che Mauro passa da una struttura all’altra, da una pillola all’altra,
da un pacchetto di Winston blu all’altro…e dall’idea che uscirne sarebbe tragica soluzione
tanto quanto restarci, tanto quanto niente. Mauro sente un cordone stretto al collo.
Mauro è un cordone stretto al collo…ma con un nodo fatto male.
A Bader serve un lavoro per rinnovare il suo pezzo di carta,
ma senza la carta non danno il lavoro e senza il lavoro Bader non c’è.
Osama basta a sé stesso, da 9 mesi è cassa-integrato. Ascolta, racconta, sorride…
e si appoggia alla birra. Poi resta a fissare per ore qualcosa.
Questa non è forse guerra? Dimmi, anche questa non è forse guerra?
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7. |
Mai più senza fucile
02:42
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Non c’è avanguardia, non c’è prospettiva.
Non servono più deleghe ai fuochi di una notte.
Non voglio soffocare in questa allegra idiozia.
La strada è battuta sta a noi riprovare.
Mai più senza fucile!
La lotta frammenta i bisogni verso quale vittoria?
Cento vessilli, cento bandiere… per un metro quadro di gloria.
L’idea è che lo scontro non possa rimanere confinato
in queste nuove “catene di montaggio” strategiche
ma debba essere allargato a tutti i settori d’interesse vitale …
Si tratta di capire che la vita, che il capitalismo troppo spesso
ci porta a maledire, può essere bella …
e che il programma della lotta che abbiamo intrapreso
non è per una vita migliore, ma per una vita radicalmente diversa.
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8. |
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Borghesi benpensanti con il vostro culo al caldo
su vecchi ritornelli a spasso per cortei
rincoglioniti e infami più sbirri degli sbirri
garanti e servi di questa società.
Cambiare tutto per non cambiare niente.
Quale domani, quale futuro?
Combattere, metro per metro.
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9. |
Anno di nascita 2011
02:00
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Imperialismo, guerra diffusa, ronde paramilitari
Competizione sociale, videocontrollo e dominio dei mass media
Anno di nascita 2011…cosa si lascia ad un figlio nel 2011?
Leggi razziali, precarietà, devastazioni ambientali
Esecuzioni di Stato, carceri piene fino a scoppiare
Anno di nascita 2011…cosa si lascia ad un figlio nel 2011?
Vita! Squarcia il silenzio
in mezzo a queste macerie ardi passione brucia
Eccoti freccia scoccata verso il futuro
Eccoti fulmine. Esisti, mettimi in gioco.
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10. |
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La guerra è una scelta di campo,
la guerra s’impara mentre la fai,
concedimi un’ora soltanto…
La guerra è una scelta di campo,
la guerra s’impara mentre la fai,
concedimi un attimo ancora
prima che tutto sia altro.
Concedimi un’ora al tuo fianco
prima che tutto sia altro da noi.
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11. |
E' soltanto l'inizio
01:01
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Resta l’abbraccio furtivo al bancone di un bar.
Una notte di marzo.
Se pensate sia questo l’epilogo, luridi pezzi di merda …
È soltanto l’inizio! Siamo tutti Fuoriluogo.
Queste poche parole per i compagni e le compagne del circolo Fuoriluogo,
queste poche parole per tutti i compagni e le compagne,
che colpiti duramente dal sistema, mantengono alta la testa.
Perché questo è soltanto l’inizio! Siamo tutti Fuoriluogo.
Aprile 2011 - Bologna. Oltre 60 perquisizioni in tutta Italia ,
da Reggio Calabria a Trento, nelle prime ore di questa mattina
a carico di esponenti dell’ala anarco-insurrezionalista
all’interno del movimento anarchico, portano a 12 misure cautelari
(5 arresti e 7 provvedimenti di obbligo/divieto di dimora).
L’accusa: associazione per delinquere con finalità eversiva.
Un copione già scritto. Progetto, metodo, mandanti ed esecutori.
L’ennesimo tentativo disarticolante da parte di un sistema in agonia,
l’aggressione di una lobby politico-economica che produce falsi artefatti
… e diffama, infanga, divora, mistifica, rinchiude chiunque si opponga
e chiunque lotti per portarne in evidenza falle e contraddizioni.
Dicembre 2011 – Bologna. Lo Stato processa gli anarchici.
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12. |
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Corvetto, Milano. Una domenica di giugno.
Giganti al cielo. Carne viva tutt’attorno.
E noi, sopravvissuti a cosa?
Seduti qui a terra, ancora.
Come gocce di sole nella città degli spettri.
A raccontarcela.
Mentre la rivoluzione sta su quelle altalene
e ha gli occhi del mondo.
Mentre sembra che tutto sia perso e vacilli
malgrado parole, malgrado intenzioni.
Resta un’abile resa?
E’ un tempo, questo, che a noi sa di niente…
è un tempo in cui cercare quel tempo che ci apparteneva.
Vagano giorni, restano silenzi duri come pietre.
Oggi mi sento come il soffitto di una chiesa bombardata.
Oggi sto bene.
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13. |
Politica e rivoluzione
03:06
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Giorni che passano
e lasciano come proiettili
giorni carichi a salve.
Muovono labili istanti di vuoto.
Come formiche impazzite confuse
in un temporale d’agosto
viviamo tempi mancati, tempi irrisolti.
Con quali proposte?
Avvitamenti. Fughe in avanti. E gabbie.
Giorni che passano come proiettili
giorni carichi a salve
segnano labili istanti di vuoto.
Devoti a niente. E a nessuno. Noi.
Frammenti a ricomporre in traccia
fragili esistenze, flebili certezze.
Conflitto, appartenenza, famiglia, relazione
… politica e rivoluzione!
Carceri e frontiere, lavoro, istituzione
… politica e rivoluzione!
E’ ancora troppo presto? Resta l’intenzione
… politica e rivoluzione!
Dissotterrare il ferro. Vecchia soluzione
… politica e rivoluzione!
Logoro è il potere. Logora è l’azione.
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14. |
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Compagne, proletari, studenti ed operai
è questo tempo che ci chiama, oggi più che mai,
da Quirra a Niscemi per L’Aquila e Chiomonte
non servono avanguardie ma un solo fronte.
Quartieri annichiliti e grigi, vuote relazioni
affinano la strategia ed ingrassano i padroni,
ma se la lotta è lotta in ciò che manca per campare
…perché stiamo a guardare?
Cento fiori son sbocciati, sono cento gruppi armati!
Compagni, partigiani, migranti ed operai
è un tempo in cui manchiamo ancora, oggi più che mai.
Confliggere un sistema organicato al capitale
è agire sul presente come scelta radicale.
Giostrai della rivolta fedeli alla tastiera
vigliacchi e delatori ad ogni cambio di bandiera,
venduti per due soldi marci al primo imbonitore
…ma l’amor mio non muore!
Cento fiori son sbocciati, sono cento gruppi armati!
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15. |
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nuove fabbriche nuovi coloni
per imporre una lingua attrattiva
nuovi codici nuovi padroni
per imporre una lingua inerziale
come schiavi di un impero virtuale
così stai eludendo la vita
perdendone il senso
millantando al bisogno legami fittizi
credere obbedire crepare a testa in giù
nuove e potenti oligarchie
del capitalismo digitale
di cui siamo (in)consapevole
forza lavoro a costo zero
ce le portiamo addosso/dentro
ci attraversano come binari obbligati
ne assimiliamo l’intelaiatura
con (im)percepita sudditanza
e in ogni fetta d’esistente
si fanno vita sociale, lavoro, consumo
attraverso la colonizzazione
del nostro immaginario
per il profitto e per il controllo …
è il dominato che rafforza il dominante
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16. |
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mi racconti di quando ci avete provato
mi racconti di come ci avete provato
di un autentico senso di lotta
e di vita nei giorni più belli
le battaglie lasciano segni
le parole solo sogni
mi racconti di notti stellate a dicembre
mi racconti dell’attimo prima
e di un senso di vuoto
di timori fugati da Sten e C4
di speranze sopite e rancori mai domi
le battaglie lasciano segni
le parole solo sogni … sospesi e fragili
quando è finita non è ancora finita
pace sociale e resistenza tradita
guerra di classe guerra di liberazione
parola d’ordine? restaurazione
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17. |
Ora come allora
01:44
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sembra tornino gelidi inverni
cupe stagioni di un tempo già andato
abili trame vuoti rimossi
che in fondo alla fine
il passato è passato
camicie bianche facce pulite
che tanto alla fine
il passato è passato
riconciliazione nazionale: identità
vecchi e nuovi squadristi
clero servizi poteri bianchi
indulti e amnistie
delle sinistre conniventi
… ora come allora
le sedi dei fascisti
si chiudono con il fuoco
che poi tra il dire e il dire
a volte resta così poco
e perde il senso di un'azione
in un coro un po’ abusato
di una vecchia canzoncina
urlata con l'indice alzato
mentre i covi dei fascisti
riaprono poco a poco
che qua tra il dire e il dire poi
si è spento pure il fuoco
e quel che resta è un'intenzione
o un'ennesima bandiera
che già il vento soffia ancora
sì! ma è una nera primavera
ora è come allora, non ti pare?
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18. |
Strada per strada
00:48
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strada per strada
quartiere per quartiere
“col sangue puliremo
le camicie nere”
urlava in coro il Sardo
l’esempio dei compagni
con il piombo in canna
e con la rabbia di quegl’anni
si è fatta l’ora!
si è fatto il nostro tempo!
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19. |
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corpi adagiati su corpi
irride il boia aguzzino
non c’è più tempo da perdere
che è già troppo tempo
sarà una notte bellissima
saranno giorni migliori
sarà che è tempo di muovere
che è già troppo tempo
che ne sia valsa la pena
che sia da esempio per noi
senza più uscite di scena
senza trionfi da eroi
saranno notti bellissime
saranno giorni migliori
saranno tempi da vivere
e intensi bagliori
colpirne uno colpirne cento
la gioia è armata e ancora
il cuore non si è spento
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20. |
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la guerra per la civiltà
di un occidente
che nobilita e pacifica
barbarie democratiche
ci vede complici e silenti
ci rende classe dominante
ma ho il cuore colmo d’odio
sopravvivo all’impotenza
… ultimi fuochi di resistenza
je ne suis pas Paris
jamais je ne le serai pas
allez au combat freres
allez au combat!
Siria Mali Libano
Somalia Afghanistan
Iraq Palestina … Bataclan
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21. |
Politico personale
02:18
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forse sarebbe stato meno facile
un colpo al petto un vuoto a perdere
alle radici di questa mia inquietudine
un grigio svuota e riempie la solitudine
forse saresti stata meno fragile
ed io meno depresso un po’ più complice
alle radici di questa mia inquietudine
un grigio svuota e riempie la solitudine
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22. |
Risoluzioni strategiche
03:09
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forse inutili dogmi mancati
in contesti che cambiano
come andate e ritorni
nei giorni che arrancano
come vecchie stagioni
ripropongono e avanzano
altri sogni e bisogni
nei giorni che impongono
risoluzioni strategiche
buone regole buona prassi
Carlos scrive “separazione”
scardinare questo apparato
con metodo calma e dedizione
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23. |
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come il possesso stona il senso del dovere
stona questa colazione amara mentre piove
stona l’inquietudine stona l’umore
stona l’orizzonte che non ci commuove
le tue promesse sono pietre
i tuoi per sempre sono pietre
stona la vita vinta dall’attesa
stona al compromesso la ragione
stona un dio bastardo stona la tua resa
mentre suona sta zavorra priva di passione
le tue promesse sono pietre
i tuoi per sempre sono pietre
preferisco bruciare cent’anni
piuttosto che vivere un giorno dei tuoi
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24. |
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non è più tempo non voglio convincerti
come se in fondo servisse a qualcosa
nei/dai tuoi silenzi risposte mancate
o spiegami quale pretesa?
non è più tempo e se boia madonna
l’avessi intuito a suo tempo
senza più il peso di queste catene
senza l’assillo di queste catene
ma ancora una volta
resta un senso di resa
in questa tua vita di merda
vinta dall’attesa
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25. |
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e così sei tornata a Bologna
nella tua casa di San Vitale
senza più voci ad accompagnarti
che in fondo nulla c’è da gridare
ma quanti pugni protesi al cielo
in questi giorni di marzo
che erano giorni in cui tutto
pareva possibile Carla
e così sei tornata a Bologna
con quei tuoi riccioli impertinenti
in quel silenzio che assorda di rabbia
ho cercato più volte il tuo sguardo
non è soltanto per dirti ci siamo
che a viso scoperto marciamo stretti
mentre il Partito con ordine infame
riprende/tradisce i compagni dai tetti
e così sei tornata a Bologna
coi drappi rossi listati a lutto
“se mi dovesse accadere qualcosa
pensate a mia figlia” era l’alba era tutto
“onore a Barbara onore a Maurice”
e a tutti/e compagni/e caduti/e in battaglia
che mille mani impugnino le armi
anche soltanto per ricordarli/e
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